La storia a volte si fa tradizione, acquisisce il gusto del focolare domestico, delle cose semplici quanto preziose di una volta.
Sono queste le sensazioni che affiorano alla mente leggendo della famiglia di Filippo, una storia di profumi e sapori che risale al 1938, anno in cui ad Albaretto della Torre, Filippo Giaccone conosciuto da tutti come Lipinet, prende in gestione dallo zio Severino l'Osteria dei Cacciatori.
Lipinet era una persona dall'animo piacevolmente "burlone", custodiva sempre una storia o un aneddoto da raccontare con spirito e allegria, intrattenendo così gli ospiti che si ritrovavano, oltre che a gustare la buona cucina, per trascorrere un po' di tempo in buona e sana compagnia.
Lipinet sposa Maria, giovane donna di Serravalle Langhe, con successo continuano insieme a lavorare nel campo della ristorazione, aprendo inoltre un negozio di generi alimentari e un angolo in cui Lipinet si cimenta nell'arte del barbiere.
Nei periodi autunnali, in concomitanza alla riapertura della caccia, la loro trattoria diveniva il ritrovo di tutti i cacciatori che arrivavano dai paesi limitrofi e dalla Liguria. Oltre all'ottima cucina casalinga, l'osteria offriva loro anche riposo: l'abitazione che si trovava sopra il locale, era infatti utilizzata come una piccola locanda.
Lipinet e Maria, con i figli Bruna, Giorgina e Cesare, lasciavano all'occorrenza le loro camere ai cacciatori venuti da lontano e dormivano nel fienile dell'adiacente stalla.
Albaretto della Torre si movimentava molto anche durante la festività del carnevale, in quell'occasione, nel piccolo spazio della trattoria si raggiungevano anche i 100 coperti. C'era molto lavoro anche durante i tre giorni della festa del paese, celebrata ogni prima domenica di settembre. Durante quel periodo, per far fronte alla mole supplementare di lavoro, Lipinet si circondava di cuochi e camerieri arruolati apposta per l'evento. Un ricordo particolare va al cuoco Paoletto, da tutti chiamato Barò, un altro, al primo pranzo di nozze preparato nel 1951 per i gioiellieri saluzzesi.